Non buttiamo!
Ci sono ferite indelebili, profonde, che penetrano al di là della superficie, raggiungendo il cuore e rendendolo fragile e vulnerabile. Queste ferite non sono solo dolore, sono testimonianze di ciò che abbiamo vissuto, di chi siamo diventati. Impariamo dalle esperienze, dalle cicatrici che ci portiamo addosso, ma non sempre riusciamo a dimenticare. Perché alcune memorie restano vive, risuonano dentro di noi come echi incessanti.
La vita, con la sua imprevedibilità, ci pone davanti a mille difficoltà lungo tutto il nostro cammino. Ogni trauma, ogni delusione, lacerano la pelle dell’anima, rendendola più sottile, più esposta. Questi eventi sembrano indebolirci, farci vacillare, ma al contempo ci costringono a confrontarci con noi stessi, a scavare dentro quel dolore per trovare una forza che non sapevamo di avere.
Ecco allora che nasce una speranza: un barlume di luce in mezzo all’oscurità, un invito a un nuovo inizio. È l’occasione preziosa per fermarsi, per guardarsi dentro con onestà e coraggio, per non permettere a ciò che ci accade di dominare la nostra esistenza o distruggere la nostra identità. Perché non siamo solo le nostre ferite, non siamo solo le difficoltà che incontriamo. Siamo qualcosa di più profondo, un insieme di esperienze, emozioni, sogni e resilienza.
Non lasciamo che il dolore sia il protagonista assoluto della nostra storia. Possiamo trasformare le cicatrici in segni di forza, possiamo usare il passato come base su cui costruire il futuro. Non buttiamolo, dunque: custodiamo il nostro vissuto, riconosciamo il valore anche nelle difficoltà, e scegliamo di camminare avanti con la consapevolezza che ogni ferita è anche un’opportunità per crescere.
Let’s not throw it away!
There are indelible, deep wounds that penetrate beyond the surface, reaching the heart and making it fragile and vulnerable. These wounds are not just pain; they are testimonies of what we have lived through, of who we have become. We learn from experiences, from the scars we carry, but we do not always manage to forget. Because some memories remain alive, echoing inside us like incessant echoes.
Life, with all its unpredictability, places a thousand difficulties before us along our entire journey. Every trauma, every disappointment tears at the skin of the soul, making it thinner, more exposed. These events seem to weaken us, to make us falter, but at the same time, they force us to confront ourselves, to dig deep within that pain to find a strength we didn’t know we had.
And so a hope is born: a glimmer of light amidst the darkness, an invitation to a new beginning. It is a precious opportunity to pause, to look inside ourselves with honesty and courage, to not allow what happens to us to dominate our existence or destroy our identity. Because we are not only our wounds; we are not only the difficulties we face. We are something deeper — a collection of experiences, emotions, dreams, and resilience.
Let’s not allow pain to be the absolute protagonist of our story. We can transform scars into signs of strength; we can use the past as a foundation on which to build the future. So, let’s not throw it away: let’s cherish our lived experience, recognize value even in difficulties, and choose to move forward with the awareness that every wound is also an opportunity to grow.